Matteo non è più. La sua scomparsa ha lacerato il tessuto fisico, psicologico, umano che ci teneva legati. Non vorremmo, però, che questo strappo facesse la fine di tutte le cose lasciate in balia degli eventi e diventasse, da tessuto ancora sano, un brindello lacero e stinto.
Matteo ha respirato, con molti degli amici che gli sono ancora affezionati, l’atmosfera costitutiva della attività del Circolo “Verdi”, che è quella della musica fatta per passione, della condivisione degli interessi, del lavoro collettivo, della attenzione reciproca, dell’impegno profuso in ogni attività, associativa o meno, senza mai tirarsi indietro e senza nulla chiedere: una differenza profonda tra chi crede che essere qualcuno equivalga ad apparire e chi sa che diventare qualcuno per se stessi è un impegno che si paga.
Questo spirito vorremmo rimanesse tra quelli che la vita lascia ancora qui a ridere, a piangere, a correre, a pensare…; e vorremmo che rimanesse a colmare, a suturare, a reintrecciare quella lacerazione fisica che Matteo, andandosene, ha lasciato. E ci piacerebbe anche che ne rimanesse un attestato concreto che impegni tutti noi annualmente, almeno fino a che abbiamo fiato.
A presto, dunque, Matteo, con questo impegno che ci vogliamo prendere. Ti pensiamo con la freschezza che ti era propria: con il sorriso sulle labbra.