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Una settimana armoniosa tra i monti

Un’estate a mille: per la prima volta ho partecipato al Campo estivo organizzato dal Circolo Culturale Musicale “Giuseppe Verdi” di Fontanafredda!
A Tramonti di Sotto non serve granchè per ambientarsi: la casa parrocchiale che ci ha ospitato dal 18 al 24 agosto è semplice e accogliente, ma soprattutto… grande! Ormai da diversi anni il Circolo organizza qui un ritiro per musicisti e associati che vogliono passare una settimana insieme nel relax delle montagne di casa, con intense sessioni di studio per ragazzi che, come me, hanno la passione per la musica e le impressioni che si sono che ho avuto sono molto positive.

Musica e… studio

Si è trattato di una settimana trascorsa con il susseguirsi di lezioni a tema “La pausa che non c’è”: lo scopo, infatti, era quello di comprendere tutti i vari significati che la pausa ha all’interno di uno spartito, di un brano o all’interno di una formazione orchestrale o band. Ogni giorno un docente diverso, per ampliare il più possibile i concetti legati al tema, fornendomi tante informazioni e esperienze per apprendere nel profondo quanto sia importante lasciare spazio a tutti durante l’esecuzione di un brano, quanto sia importante il silenzio stesso e altrettanto importante ascoltare e sentirsi parte del gruppo con cui si suona. Sono state arricchenti anche da un punto di vista tecnico: ho aggiunto alla mia esperienza ulteriori nozioni sull’improvvisazione in campo jazz, nuovi modi di accompagnare un solo di un altro strumento e come, comunque, qualsiasi strumento possa essere adattato ad un brano.

La compagnia

Un altro aspetto molto importante è la possibilità che ho avuto di condividere queste ore di apprendimento con altri ragazzi, che conoscevo già o che ho conosciuto direttamente al campo, con cui mi sono potuta confrontare e da cui ho appreso tanto: suonare insieme ad altri significa conoscere implicitamente anche le stesse persone, comprendere il loro modo di suonare, di pensare, di apprendere un brano, di esprimere emozioni e può essere un modo per scambiarsi idee, opinioni e consigli. La musica è uno strumento bellissimo che ci consente di allacciare nuovi rapporti, che aggrega musicisti e non, e che aiuta gli stessi a suonare insieme ad altri con cui può anche capitare di non aver avuto un buon rapporto, è come una lingua universale che ci permette di comunicare e farsi comprendere da tutti.

Passeggiare e…

L’attività musicale ci ha lasciato un momento di pausa (letteralmente, stavolta!) consentendoci di esplorare la Val Tramontina attraverso una passeggiata lungo il “sentiero delle fornaci”. È stata un’esperienza particolare, interessante (ho avuto il piacere di poter chiacchierare con tante persone durante il percorso di innumerevoli argomenti), impegnativa (se vogliamo prendere in considerazione tutte le volte che ho rischiato di cadere grazie al mio equilibrio incredibile!) e comunque stupenda: ho condiviso con il gruppo una giornata in mezzo alla natura e immersa in paesaggi davvero bellissimi e, per me, nuovi!

La relazione nella condivisione

C’è da dire anche che il campo scuola non è solo un momento in cui si apprende ma è anche occasione di arricchimento personale, dal punto di vista relazionale e per scambiare e raccontare tante esperienze: è stata l’opportunità di conoscere nuovi amici-musicisti. Con loro ho condiviso tutti i momenti di una giornata, dalla colazione al salutarsi per andare a dormire, dal raccontarsi aneddoti al giocare a carte (o come nel mio caso a perdere tutte le partite a carte!): immersi nella stessa situazione, si migliorano i rapporti umani, e questo è stato, indubbiamente, uno degli aspetti più belli del campo e uno dei motivi per cui ho fatto amicizia con un gran numero di persone di diverse età. Ogni singola persona del campo mi ha lasciato qualcosa di suo!

Un ricordo indelebile

Quello che più prezioso mi porto a casa è stato vedere e sentire il miglioramento a livello musicale e a livello sociale di tutti i ragazzi, di come si rapportavano con gli altri e con me con il passare dei giorni e l’aumentare della conoscenza, ed è stato bello condividere queste esperienze con anche persone più piccole perché mi hanno fatto vedere le cose anche da altri punti di vista, perché, pur avendo 21 anni, ogni tanto fa bene tornare più piccoli.
Per una appassionata come me, porterò in me tutti i momenti passati insieme a suonare, imparare, ridere, giocare, riflettere, esplorare (anche i momenti passati anche a pulire i piatti!) ma soprattutto quelli passati a conoscere gli altri. In questo, la cosa più preziosa è il gruppo musicale formatosi tra i partecipanti, con cui ho condiviso momenti ed esperienze speciali e che, grazie alla voglia di suonare tutti insieme, credo possa continuare a trovarsi anche una volta scesi dai monti: d’altronde quando incontri persone che hanno la tua stessa passione e la tua stessa determinazione è un piacere ed un onore poterci suonare insieme!
Grazie a tutte le persone che sono state presenti al campo e che hanno contribuito, ognuna in maniera diversa e unica, a rendere questa esperienza un’esperienza davvero costruttiva, arricchente e speciale!

Aurora Fortuna