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Ostiniamoci! – quando il programma è uno specchio della necessità

L’atteggiamento di non fermarci alla prima difficoltà è in sintonia con il tema e il titolo della rassegna 2021 di “una Nota poco Nota”: le ripetizioni di forme e strutture, di melodie e ritmi hanno suscitato l’interesse degli artisti coinvolti, che ne hanno studiato le caratteristiche.
Da qui il titolo della rassegna, “Ostiniamoci”!

una Nota poco Nota

L’anno scorso è stata l’ultima attività in presenza: da questo punto vogliamo ripartire! Dalla rassegna “una Nota poco Nota”, dedicata all’ascolto e approfondimento musicale, quest’anno in una nuova veste per raggiungere i musicofili: i video!
La situazione epidemiologica non permette ancora di poter sviluppare gli incontri in presenza, come siamo stati abituati, con dal vivo e con il pubblico, e la direzione intrapresa è stata quella di
registrare gli interventi e la pubblicazione in tre momenti diversi: GIOVEDì 11, GIOVEDì 18 e GIOVEDì 25 marzo 2021.

Una rassegna a distanza…

…ma riascoltabile quante volte vuoi, su YouTube e su Spotify!

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Le puntate saranno pubblicate sul canale YouTube del Circolo Verdi e rimarranno disponibili per essere ascoltate e riascoltate, come contributo costante alla riflessione e all’approfondimento musicale.
Da questa edizione, la sesta, l’accompagnamento nel percorso si arricchisce di un nuovo strumento: una playlist Spotify disponibile sul profilo del Circolo Verdi.

Ci siamo fatti in… tre!

Come in un viaggio di più puntate, ecco che si riforma la struttura tripartita del ciclo di serate, il tutto accompagnato dal minimo comun denominatore, gli ostinati.
Ogni appuntamento si compone di introduzioni e spiegazioni musicali che vogliono sviluppare il tema nel contesto e nella sua interezza; a seguire, si da la parola alla musica, attraverso gli “ascolti”, esecuzioni dal vivo che ognuno può ripetere a casa, che vogliono esemplificare il concetto appena espresso. Si vuole accompagnare l’ascoltatore a intraprendere un percorso di crescita personale, andando a scoprire nuovi autori e nuovi generi, grazie all’esperienza dei musicisti coinvolti.

Se la cadenza può essere considerata come la culla della tonalità, i pattern ostinati possono essere considerati il ​​terreno di gioco in cui è cresciuta forte e sicura di sé.

Edward E. Lewinsky
Elena Pessot durante le registrazioni

1. Basso continuo: memoria e immaginazione

Partendo dall’analisi della storia della musica, la M° Elena Pessot ci accompagna nella selezione di musiche di stile classico.
In particolare, sottolinea l’aspetto dell’uso del basso ostinato, una tecnica trasversale nel tempo e nelle culture. Secondo le più moderne
interpretazioni musicologiche, in esso abitano memoria ed immaginazione, ripetizione ed invenzione. In questo gioco degli opposti c’è l’uomo
che si muove, si commuove, comunica con il suo corpo, costruendo relazioni e rendendo umano lo spazio.

Se in una prima parte il tema viene esposto con l’aiuto di diapositive e immagini, nella seconda le musiciste si alternano nell’interpretazione di brani per ensamble di flauto traverso e, in alcuni casi, accompagnamento di pianoforte, con Erica Possamai, Diana Donadon, Silvia Camillo, Azzurra Gallon al flauto traverso; Chiara Giacomin e Valentina Maria al flauto traverso; Monica Trevisan al pianoforte.

2. Da un ostinato all’altro

Con il secondo appuntamento si passa anche per l’etnografia. Con il trio “Musiche di Cunfin” ci si concentra sull’uso dell’ostinato nelle musiche tradizionali, in particolare in quelle della musica balcanica.

Lorenzo Marcolina, Romano Todesco e Ermes Ghirardini durante le registrazioni del secondo appuntamento

Il ritmo prende il sopravvento e ci regala esempi evidenti di ostinati e costanti, passando dalla tradizione dell’est Europa e quella africana.
A introdurre e esporre queste particolarità, Romano Todesco, Lorenzo Marcolina e Ermes Ghirardini: la loro esperienza di ascolto e approfondimento della musica di quell’area, ne ha formato lo stile, unita allo studio delle figure ritmiche e alle loro scomposizioni.
La loro è una “performance esplicativa”, con Lorenzo Marcolina ai clarinetti, Romano Todesco alla fisarmonica e Ermes Ghirardini alle percussioni.

3. Vamp, riff, lick, loop: l’ostinato nella musica moderna

Si chiude in bellezza, con l’analisi dell’ostinato nella musica moderna!
Dal blues al jazz , dalla bossanova alla musica rock e pop: l’ostinato senza confini, oltre gli strumenti, oltre i generi.
La dimostrazione sono i brani di Dave Holland, Cole Porter, Mongo Santamaria, Charlie Parker e Thelonious Monk, interpretati da Maria Laura Scomparcini, Monica Trevisan, Monia De Re, Sonia Sfreddo e Francesco Saccon alla voce, Arno Barzan al pianoforte, Fabio Fazio alla tromba, Marco Andreoni al basso elettrico e Ermes Ghirardini alla batteria.