Pubblichiamo l’articolo comparso sul numero 89 di “Choralia”, periodico di informazione corale a cura dell’Usci Friuli Venezia Giulia, a firma di Luca Ros –> https://bit.ly/2mttyLs

“Il suono e l’immaginazione” – II parte: quest’anno a Fontanafredda per completare il biennio di programma del corso con Luca Scaccabarozzi. Ancora una volta, un’esperienza totalizzante, immersi nella tecnica e nel pensiero, alla ricerca della consapevolezza e del suono ‘pensato’ e ‘creato’.
Grazie al programma di “A scuola di coro”, organizzato da USCI FVG, nei mesi di gennaio e marzo 2019 il Circolo Culturale Musicale “Giuseppe Verdi”, l’Insieme vocale H2VOX e la Corale Julia di Fontanafredda hanno ospitato il corso nella sede di Ca’ Anselmi a Fontanafredda. I sei appuntamenti, sviluppati in tre intensi weekend, hanno visto la partecipazione di circa quaranta coristi, provenienti da tutta la regione e anche extra regione: tra questi anche una ventina di allievi delle locali formazioni corali.
Lo strumento voce riserva ancora molte sorprese e frontiere inesplorate ai più, ma anche a chi, per diletto, si cimenta nel canto corale. Anche per coloro che da molti anni militano in formazioni corali a diversi livelli, l’approfondimento proposto ha dato beneficio, proponendosi con attività adatte sia a coristi che a direttori, ad ogni livello di preparazione.

Il corso

Accompagnati dal maestro Scaccabarozzi, attraverso il programma del modulo 2 di A scuola di coro, abbiamo cercato di affinare le tecniche di emissione del suono e a proiettare il proprio sforzo mentale a immaginare il risultato del suono, al coinvolgimento del corpo e all’equilibrio fisico che genera una prestazione vocale.
Partendo dalle tecniche di base della respirazione, ad ogni sessione i partecipanti sono stati coinvolti nel cosiddetto “risveglio vocale”, attraverso esercizi di riscaldamento e preparazione vocale, all’apertura degli organi vocali, per passare allo sviluppo di esempi pratici di emissione del suono, attraverso l’uso delle mani e, poi a occhi chiusi, seguendo l’immaginazione e il pensiero consegnato di volta in volta dal docente.

L’applicazione

La tecnica e la grande esperienza di docenza del maestro hanno coinvolto i partecipanti nelle sessioni di laboratorio, esemplificando ogni passaggio in maniera precisa e comprensibile a tutti, consegnando a ognuno un repertorio di esercizi e tecniche per poter continuare a sviluppare un allenamento quotidiano. Quindi, più che scuola, possiamo definirla proprio una palestra!
Tanto allenamento per poi mettere in pratica ogni insegnamento attraverso un repertorio eterogeneo, italiano e estero. Ecco che il lavoro si sposta sulla pronuncia del testo, anch’esso anticipato dal pensiero, perché sia interpretato al meglio: dal ritmo, al respiro, dalla posizione e funzione di ogni nota, sottolineandone ogni singola particolarità, alla ricerca della precisione per raggiungere l’armonia di un’interpretazione d’insieme.

Le reazioni

La risposta dei partecipanti è stata entusiasta, riconoscendo come l’esperienza sia stata molto edificante e formativa, mettendo in discussione alcune certezze: ”Dobbiamo re-imparare tutto il repertorio alla luce delle indicazioni del maestro!” è stata la risposta di Mariella, corista di Fontanafredda, al termine del primo weekend. Sì, andare a scuola di coro fa questo effetto: la necessità di una rivoluzione del modo di lavorare e di pensare l’approccio al canto nella dimensione corale. Quasi che fino a prima si sfruttasse solo il 20% del proprio potenziale, raggiungendo il limite delle proprie amatoriali capacità musicali: con l’aiuto di questa esperienza, abbiamo sicuramente dimostrato come le possibilità di esprimersi con la voce passano da una tecnica affinata giorno per giorno e da una mente allenata a immaginare il suono che vogliamo. Insomma: il pensiero è già suono!