Villa Zilli, Fontanafredda, domenica 23 settembre 2012 – ore 16.00
Alto Livenza Festival 2012 XVIII edizione
Chi rumoreggia là in fondo? E questi uccelli che cantano mentre sul palco si intona un’antica chanson? No, non sono rumori di fuori a disturbare il concerto (quasi) all’aperto di Villa Zilli: stavolta i rumori sono dentro il concerto, stavolta i rumori sono il concerto. L’annuale confronto tra lingue musicali diverse quest’anno esce all’aperto, va nelle aie, nelle piazze e interpreta i rumori della vita quotidiana, passeggia nei boschi, pieni del canto degli uccelli, si avventura in mare e rischia grosso nel frastuono della tempesta. La Cappella Altoliventina, gruppo vocale dell’Associazione Culturale Altoliventina, e la Simoultaneous Band, costituitasi intorno ad Arno Barzan e ad altri insegnati del Circolo Verdi, si cimentano in un’aspirazione che attraversa sotterranea la storia della musica fin dalle origini: quella di dar voce al mondo che ci circonda, superare la (apparente?) mancanza di significato dei suoni e restituire all’ascoltatore una vera e propria pittura sonora.
Programma
Romano Todesco Sunrise
Arno Barzan Diurnotturno
Henry Purcell (1659 – 1695) When the cock
Pierre Passereau (sec. XVI) Il est bel et bon
Ermes Ghirardini Schiume
Mateo Flecha el Viejo (1481 – 1553 ) La bomba El Fuego
Cesare Coletti Papalagi
Clement Jannequin (1485 – 1558) Les Chants des Oiseux
Arno Barzan Scintilla
PFM Impressioni di settembre
Filippo Azzaiolo (sec. XVI) Mia mar andò al Marcà
Simoultaneous Band
Arno Barzan, tastiere
Cesare Coletti, chitarra
Ermes Ghirardini, batteria
Francesca Smiraglia, voce
Romano Todesco, basso
Cappella Altoliventina
Elena Bergamo, soprano
Liza Friziero, contralto
Claudio Zinutti, tenore
Sandro Bergamo, basso
La Natura, con i suoi suoni, è il tema attorno al quale ruotano i brani eseguiti dalla formazione vocale “Cappella Altoliventina” e dalla “Simoultaneous Band” durante l’ultimo concerto in Villa Zilli, ormai tradizionale appuntamento dell’Altolivenzafestival, tenutosi a Fontanafredda lo scorso settembre. Natura che, più di un semplice trait d’union tra le diverse canzoni, è la vera e propria protagonista dell’esibizione, a cercare di trasmettere agli ascoltatori quella che fin dalle origini è stata un’aspirazione della musica: il tentativo di riprodurre i suoni che ci circondano al fine di creare dei veri e propri dipinti acustici dei luoghi da quei suoni contraddistinti. L’appuntamento si è caratterizzato, come il precedente “Liebe, Amore”, per l’esecuzione di pezzi originali appositamente composti dagli insegnanti del Circolo Verdi, membri della “Simultaneous Band”, ovvero Arno Barzan (suoi “Diurnotturno” e “Scintilla”), Cesare Coletti (“Papalagi”), Ermes Ghirardini (“Schiume”) e Romano Todesco (“Sunrise”). Le esibizioni della formazione di stampo jazzistico, di cui faceva parte, per l’occasione, anche Francesca Smiraglia, allieva della scuola di musica del Circolo, sono state intervallate dalle performance vocali del quartetto “Cappella Altoliventina” (E. Bergamo, L. Friziero, C. Zinutti, S. Bergamo), che ha presentato una serie di brani, composti tra il XV e il XVII secolo, in cui la descrizione di ambienti o situazioni è affidata alle onomatopee di suoni e rumori (“El Fuego”) o versi animali (“When the cock”, “Les Chants des Oiseux”). Un concerto che si è configurato come momento di confronto, non solo tra stili musicali diversi, ma anche tra lingue diverse (quella dei suoni e quella dei rumori) che, sapientemente mescolate, sono in grado d’interpretare ogni singolo aspetto della musicalità che caratterizza la nostra vita.
Diego Alberto Biancolin